Prevenzione incendi: dal NOP al CPI

Giovanni Contini | 15 settembre 2007 | Giornale dell’Ingegnere

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Tra due anni decadrà definitivamente il Nulla Osta Provvisorio di prevenzione incendi, da tutti conosciuto come NOP. Il risvolto pratico di questa scadenza è stato illustrato lo scorso 3 aprile 2007 in un convegno organizzato dalla Consulta Regionale degli Ordini Ingegneri della Lombardia (CROIL) presso la sede dell’Ordine ingegneri di Milano che ha visto tra i relatori anche il Direttore regionale Vigili del fuoco Lombardia ing. Dario D’Ambrosio.
Il coordinatore del gruppo prevenzione incendi della commissione sicurezza del CROIL, ing. Silvestre Mistretta, nel suo intervento lo ha detto chiaramente: il NOP, introdotto nel lontano 1984 con la legge n. 818, ha dato la possibilità a molte attività di usufruire per oltre vent’anni di un regime agevolato in tema di sicurezza antincendio, ma ora i titolari delle attività con i NOP ancora validi devono intervenire. Entro il 31 maggio 2009 dovranno infatti passare dal regime provvisorio del NOP al regime definitivo del CPI e quindi promuovere azioni ed adottare i necessari provvedimenti per la regolarizzazione definitiva delle loro attività. Mistretta ha fatto scattare un campanello d’allarme: attenzione perché due anni non sono molti per richiedere il parere di conformità, richiedere le eventuali autorizzazioni edilizie, organizzare gli adeguamenti, realizzarli, raccogliere le certificazioni e inoltrare la richiesta di sopralluogo per l’ottenimento del CPI. E sono veramente pochi se si considerano i tempi operativi delle attività pubbliche come ad esempio le scuole e gli ospedali.
Negli anni sono state presentate in Italia circa seicentomila istanze di NOP a fronte di circa due milioni di attività soggette a controllo. Da allora molti degli obiettivi prefissati dal legislatore con l’introduzione della Legge 818/84 sono stati attuati e tra essi l’emanazione di nuove normative verticali in materia di prevenzione incendi, la diffusione della cultura in materia di sicurezza antincendio, grazie anche ai numerosi e seguiti corsi per i tecnici, l’introduzione dell’informatica presso i Comandi, il recupero dell’arretrato, la “emersione” di nuove attività soggette mai prima sottoposte ai controlli, la maggiore consapevolezza e la crescita della responsabilizzazione degli operatori soprattutto privati. Il raggiungimento di questi e di altri obiettivi ha comportato nel corso degli anni una forte riduzione del numero e della qualità degli incendi.
Ma non è pensabile che le misure “minimali”, disposte ventitre anni fa per un Nulla Osta “Provvisorio”, possano oggi sostituire i provvedimenti più incisivi di natura attiva e passiva che caratterizzano la gran parte degli edifici civili ed industriali presenti nel nostro paese, provvedimenti messi in atto soprattutto grazie alla preziosa e continua azione svolta dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dai tanti professionisti operanti nel settore.
Le procedure relative al rilascio del parere di conformità e del successivo CPI per le attività coperte dai NOP validi fino al 31 maggio 2009 sono state chiaramente illustrate dall’ing. Notaro del Comando VV.F. di Milano.
Ma il convegno ha dato la possibilità di fare anche il punto della situazione sui diversi aspetti della prevenzione incendi. Il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco della Lombardia ha trattato l’argomento relativo all’istituto della deroga reso più accessibile grazie alle semplificazione delle procedure e alle iniziative assunte circa l’apertura di uno sportello informativo presso gli uffici della Direzione Regionale stessa. Nei giorni stabiliti, ci si può rivolgere allo sportello per avere indicazioni sull’applicazione di misure compensative in relazione al rischio aggiuntivo per i casi di impossibilitata osservanza delle norme.
Con gli interventi degli altri relatori, ing. Bortolo Balduzzi, ing. Giampiero Ajani e ing. Marino Dell’Acqua, è stato riaffermato il ruolo fondamentale per il rilascio del CPI assunto dalle certificazioni dei professionisti e dalle autocertificazioni dei titolari delle attività, sono stati analizzati i diversi aspetti e le problematiche della valutazione del rischio incendio per le attività normate e non normate ed è stata anche presentata un’esperienza sul campo, quella dei recenti interventi al Teatro alla Scala di Milano.
L’interesse per gli argomenti trattati è stato dimostrato anche nel dibattito finale che ha trattenuto in sala pubblico e relatori oltre il tempo programmato.
Il convegno, che entro l’anno sarà ripetuto a Brescia e a Lecco, fa parte di una serie di incontri “itineranti” organizzati dal CROIL sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (626), sulla sicurezza cantieri mobili (494) e sulla prevenzione incendi. Presso le sedi degli Ordini ingegneri della Lombardia si possono ricevere informazioni sulle date e sugli argomenti dei prossimi incontri.

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